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Quali gomme per la Formula1 del domani? Non targate Bridgestone. Fortemente colpita dalla crisi economica come tutti i grandi colossi automobilistici mondiali (vedi anche Honda e Toyota), la compagnia giapponese ha deciso di rifocalizzare i propri investimenti e sviluppi - puntando forte anche sulla sostenibilità ambientale - e il riposizionamento strategico globale non è compatibile con il prosieguo dell'attività nel circus di Bernie Ecclestone. Morale: la Bridgestone conferma la propria intenzione di lasciare la F1 al termine della stagione 2010, a meno che... Uno spiraglio di ripensamento si potrebbe aprire se Ecclestone fornisse condizioni contrattuali più favorevoli rispetto alle attuali: il patron del circus si è detto intenzionato a fare il possibile per mantenere la collaborazione con la Bridgestone, fornitore unico dal 2008, ma nel contempo organizzerà una gara d'appalto alla ricerca di un possibile sostituto. Un ritorno della Goodyear è pressoché impensabile, così come quello della Michelin, che ha rivaleggiato con la Bridgestone in tempi più recenti fornendo le monoposto fino al 2007: lo scenario potrebbe disegnare così l'ingresso di nuovi volti aggressivi dall'estremo oriente, come la sudcoreana Hankook e Kumho, secondo Autosport la candidata più papabile per subentrare alla casa giapponese. Nel frattempo la Bridgestone resta comunque alla finestra: "Aspetteremo l'esito della gara d'appalto - ha comunicato Hiroshi Yasukawa, direttore del settore motorsport dell'azienda nipponica - ma ci teniamo comunque a ribadire la nostra intenzione di lasciare la Formula1 al termine del 2010". Eurosport |
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